Ad ognuno il suo
Barbara Meini1, Silvano Giorgi1


L’osservazione di ciò che accade nelle strutture del SSN, unita agli avvenimenti degli ultimi mesi, ci porta ad una riflessione: “la nostra professione è sottoposta ad attacchi da parte di altri professionisti che cercano in vario modo di erodere il nostro campo di azione.”
Ingegneri che cercano di portarci via la logistica; amministrativi che cercano di portarci via tutte le azioni di pianificazione, gestione e monitoraggio dei beni sanitari; clinici che cercano di portarci via l’atto saliente della nostra professione, l’allestimento di medicinali; farmacoeconomisti che analizzano dati traendone conclusioni spesso scevre dalla pratica quotidiana.
Di fronte a tutto questo non possiamo che fare fronte comune.
Iniziamo a far sentire la nostra voce!!!
Un esempio per tutti:
caso Avastin-Lucentis.
Il presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI) ha pubblicato recentemente sugli organi di stampa una nota secondo la quale le Farmacie Ospedaliere non sarebbero in grado di garantire la sterilità del prodotto.
Al di la della nota del Consiglio Superiore di Sanità Sezione V, con la quale si puntualizza che non ci sono differenze statisticamente significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza nella terapia della degenerazione maculare senile, l’atto di allestimento di un medicinale magistrale spetta esclusivamente al farmacista ospedaliero che operando nel rispetto delle Norme di Buona Preparazione, garantisce nel caso specifico la qualità quale supporto imprescindibile dell’efficacia e della sicurezza del medicinale. Quindi è implicito che se bevacizumab rientrerà nell’elenco dei farmaci erogabili a carico del SSN ai sensi della legge 648/96, non potrà che essere allestito dalle farmacie ospedaliere in possesso dei necessari requisiti. La stragrande maggioranza delle farmacie ospedaliera tali requisiti li ha e se non li avesse potrebbe comunque ricorrere a quanto prescritto nelle NBP XII ed cap. .. “contratti esterni”
La logica conclusione del ragionamento non può che essere teniamoci stretta la nostra professione e valorizziamo la nostra professionalità con interazioni sempre maggiori con il mondo esterno. Così facendo faremo sentire con maggiore forza la nostra voce.