L’importanza della vaccinazione anti-COVID19

The importance of anti-COVID19 vaccination


Barbara Meini, Silvano Giorgi

Comitato Unico Editoria Sifo


Altri mesi sono trascorsi dall’inizio della pandemia, l’Italia più di altri paesi europei ha creduto fermamente che la strada principale da perseguire è quella della vaccinazione anti-COVID19. La prima somministrazione il 27 dicembre 2020 ed in questo momento, ad un anno di distanza, inizia la vaccinazione dei bambini di età 5-11 anni. Una corsa contro il tempo per raggiungere l’immunità di gregge, ma allo stesso tempo le attività ordinarie sono dovute necessariamente riprendere trovando numerose difficoltà: liste di attesa ancora più lunghe, carenza di personale, forte ridimensionamento degli spazi di degenza ed ambulatoriali.

La sperimentazione clinica COVID19 sta rendendo disponibili alcune opzioni terapeutiche, che vengono autorizzate temporaneamente e precocemente per l’uso. Diviene quindi ancora più importante condurre analisi, di cui un esempio il lavoro di Limardi e coll., sui dati raccolti tramite le schede di prescrizione AIFA per poter acquisire quelle informazioni utili a definire la migliore place in therapy ed aggiornare le modalità di utilizzo degli anticorpi monoclonali anti-Sars-CoV2 in base alle nuove evidenze di letteratura.

A questi, si aggiungono adesso anche i farmaci antivirali orali per il trattamento di COVID-19, molnupiravir e paxlovid, anch’essi privi di una autorizzazione all’immissione in commercio nel territorio europeo e nazionale ma autorizzati alla temporanea distribuzione. 

Ancora una volta torniamo a sottolineare l’importanza della metodologia della ricerca applicata alla farmacia clinica da un team multidisciplinare, di cui altro esempio in questo numero lo studio condotto dal gruppo di ricercatori della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio nell’ambito della dimissione dei pazienti.

Non possiamo poi che concordare con Fraccaroli e coll. con l’assoluta necessità di uno sforzo culturale, che deve partire per prima cosa dai ricercatori stessi, per superare il fenomeno dell’under - reporting dei risultati degli studi clinici a beneficio dei pazienti e della sostenibilità del Servizio Sanitario.

Buona lettura!